archivio
Questa parte del sito contiene l’archivio completo delle opere, delle esposizioni e dei documenti. Le tre parti sono connesse tra loro.
interpretazione
Qui si affronta la questione dell’interpretazione. Il corpo dell’opera viene raccontato sia da me stessa che riletto dai miei interpreti.
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Informazioni sull'attività professionale e sul sito
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Maria
Morganti

sintesi

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Un Archivio del tempo

Ho immaginato questo sito come parte integrante del mio lavoro sostenendo l’attitudine ossessiva ad accumulare, trattenere, registrare e sciorinare. Ė lo spazio che ho pensato come una connessione tra il dentro e il fuori intendendolo, come una fessura tra il mio mondo interiore e il mondo esterno. Essendo un’elucubrazione si trasformerà continuamente e terrà aperta una ricerca in continuo mutamento.



SINTESI

Nella mia pratica ho messo al centro l'esperienza del colore inteso come traccia e sostanza dell'esistenza. Le mie opere sono sedimentazioni di tempo che portano in sé il senso di una perenne trasformazione. Ciò che si genera nella solitudine dello studio attraverso un andamento fluido viene accolto e conservato all’interno di un sistema complesso. Se dovessi spiegarmi in due parole potrei dichiarare di essere una “pittrice-archivista”. Nel senso che creo le condizioni per cui l’atto del dipingere possa rigenerarsi all’infinito facendo sgorgare materia pittorica e, poi, dedico molta attenzione a catalogare, definire e sostenere ogni parte fisica e concettuale di questo processo. L’archivio come opera è il luogo dove tutto si ricompatta, dove ogni frammento si tiene insieme, è la forma che aiuta a mantenere la storia in continuo cambiamento ed è anche la forza propulsiva per ulteriori atti generativi. 

Generare

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Generare

La tavolozza, il luogo dove il pittore costruisce il suo linguaggio, nel mio caso è una “Ciotola” che genera ogni giorno un unico colore. Ciò che avanza viene trasformato e portato avanti con l’aggiunta di una nuova sostanza. Non bisogna far seccare il contenuto, è come tenere in vita una pianta, il colore si rinnova, la materia si modifica, si consuma e non si accumula.

Raccogliere

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Raccogliere

Ogni colore generato viene steso col pennello su una superficie stretta e lunga. Ogni “Diario” registra e mantiene la traccia di un certo periodo. Quando completato viene riposto nella “Diarioteca” che funge da raccoglitore e misuratore del tempo dell’esistenza. Questo oggetto contiene sia i “Diari” dipinti, lì a rappresentare il tempo passato, sia quelli intonsi che rimangono da vivere.

Condensare

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Condensare

Lo stesso colore viene depositato contemporaneamente anche sul “Quadro infinito”. La tela negli anni si è ispessita, allargata, e appesantita. Le migliaia di micro-strati stesi sulla superficie bidimensionale sono andate a formare un oggetto tridimensionale, il quale dice che il mio rapporto con la pittura non è una questione retinica quanto piuttosto una cosa fisica.

Sedimentare

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Sedimentare

Alcuni dei colori nati nella “Ciotola” vengono distillati e stesi sulle “Sedimentazioni”. Il processo si dichiara lasciando evidente nel bordo in alto il passaggio di tutti i colori che hanno portato a quell’ultimo strato. Quando terminati, questi dipinti, vengono immagazzinati nel “Sedimentario” al tempo stesso germinatore e deposito.

Archiviare

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Archiviare

Il “Luogogesto” è lo studio dentro allo studio, lo spazio dedicato all’azione del dipingere e opera a sua volta. La coincidenza della pratica dell’archiviare con il mio modo di procedere ha modellato un mondo fatto di forme che prevede al suo interno non solo lo spazio perché le cose possano accadere, ma anche quello dedicato alla loro cura.